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Il primo ciclo di arte profana al museo civico.

Cultura

Museo civico - Il Museo è ubicato nel palazzo in Piazza del Campo che fu edificato nel 1300 e che ospitava il Consiglio dei Nove consiglieri. I pittori Simone Martini fino al 1335 e in seguito Lorenzetti fino al 1339, furono incaricati di affrescare le sale. I temi dipinti furono politici e ideali o universali, volti a raccontare la prosperità del governo agli avventori.

(segue sotto al video)



La sala del Consiglio o del Mappamondo prende il nome dalla cornice di legno e carta di pecora sulla quale il Lorenzetti nel 1345 dipinse Siena al centro, ben nitida e le terre conosciute, circostanti e sfumate. Altri affreschi descrivono più in dettaglio la potenza di Siena, come i Castelli dei borghi limitrofi sottomessi o il Guido Riccio da Fogliano di Martini. Il dipinto più noto è la Maestà del Martini del 1315, in stile gotico in cui le movenze, i visi e le vesti rispecchiano la mentalità cortese e avanzata che intesseva gli ambienti governativi. Nonostante il tema religioso questo è rappresentato come fulcro della vita cittadina che consegna la sua Chiave a Maria dopo la vittoria di Montaperti del 1260. Lorenzetti propone la pittura allegorica con l'affresco del Buono e Cattivo governo, in cui i cittadini partecipano e sono vicini ai grandi ideali di Saggezza e Giustizia. Oltrepassando la porta scolpita dal Rossellino, nella sala del Concistoro si ammirano ancora affreschi manieristici di Domenico Beccafumi risalenti al 1535 che rappresentano l'Amor patrio, la Giustizia e la Concordia.

Pubblicato il 4-11-2021

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