Roccamandolfi - Roccamandolfi, nella provincia di Isernia, è una meta turistica non molto conosciuta ma certamente meritevole. Volendo iniziare con il borgo, si potrà sentire il peso di una storia antica, medievale, ma ancora presente. Un sistema di frecce e indicazioni ben congegnato indirizza il turista attraverso i vicoli e le viuzze, tra case di pietra e monumenti.

All'inizio del tour si viene accolti dalla Croce Stazionaria, un monumento eretto in prossimità dell'antico ingresso del borgo dai dominatori angioini. Venne costruita probabilmente a seguito di un'epurazione di eretici svoltasi nel castello soprastante il borgo. L'itinerario conduce sino alla chiesa principale, la Chiesa di San Giacomo Maggiore, e si conclude presso il Santuario di San Liberato (entrambe strutture architettonicamente affascinanti). Durante il tragitto vengono mostrati il costume tradizionale di Roccamandolfi e numerose vestigia legate al brigantaggio. Tale fenomeno imperversava nella cittadina sin da Settecento; le storie si mescolano alla leggenda, come nel caso del brigante Sabatino Lombardi, detto "il Maligno". Questa e altre testimonianze hanno regalato a Roccamandolfi il soprannome di "borgo dei Briganti". L'abitato è circondato dalle vette del Matese e da foreste verdeggianti. Poco fuori città ci sono due delle principali attrazioni locali. La prima è il ponte tibetano, sospeso sulla gola scavata dal torrente Callora: qui il brivido dell'altezza è compensato dalla bellezza spiazzante del paesaggio. Oltre il ponte si può proseguire l'itinerario di trekking sino alla sua degna conclusione: il Castello. Esso domina il circondario, regalando un colpo d'occhio mozzafiato.