Abbazia di Santa Bona Egiziaca. - L'Abbazia fu edificata nel punto di guado del fiume Piave nella via terrestre per Venezia. Fu in questa tratta che le Reliquie di San Vittore oltrepassarono il Fiume per giungere dalla Siria e da Cipro ad Anzù di Feltre, contaminando l'abitato con il nome Vidor. Un documento del Notaio Arginulfo attesta la cessione dell'edificio al Monaco Geronimo di Pomposa, avvenuta con la firma del Cavaliere Longobardo Giovanni Granone.
Egli, tornato dalla Crociata di liberazione di Gerusalemme, affidò ai Monaci Pompesiani anche le reliquie di Santa Bona, detta anche la Principessa egiziaca. La tradizione orale racconta che al passaggio delle reliquie in Treviso, molti miracoli accaddero in città tanto che fu edificato un Tempio in onore della Santa. Durante la prima guerra mondiale, gravi danni furono arrecati al Monastero e le reliquie furono disperse. Avvolte ancora nella bambagia gialla la Principessa Alfonsa Miniscalchi, appartenente alla famiglia proprietaria del complesso dal 1775, le recuperò dalle mani rispettose di un artigliere. Fedelmente ricostruito il Monastero raccoglie nel Chiostro l'impronta esoterica medievale, con le colonne oflitiche dove serpenti si elevano verso l'Altissimo.