Scurati. - Nei dintorni del litorale marino, si visita in una cornice incantata di cactus, fichi d'india e muretti a secco, il sito che racconta i tempi del Paleolitico superiore. Due studiosi si avvicendarono nelle ricerche: Guido della Rosa, nel 1870 e Raimond Vaufrey nel 1925. Dal loro lavoro emersero denti e ossa di animali, selci lavorate, ossidiane, pitture e graffiti rupestri, trasferiti quasi tutti al Museo di Trapani e al Museo etno-antropologico di Parigi.
A ridosso della grotta, alta 70 e profonda 50 m, furono costruite abitazioni, laboratori e stalle, appartenuti alla famiglia Mangiapane fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando il villaggio fu abbandonato e adibito solo al riparo delle bestie. La comunità custonacense ha ristrutturato, con rispetto della vocazione originaria dei locali, le stanze permettendo di conoscere e rivivere, grazie all'allestimento realistico, antichi mestieri. Gli animali da cortile e il giardino naturale roccioso, ci danno appuntamento ai giorni di Natale, quando le case sono abitate dai personaggi del Presepe vivente.