La città di Nardò (attenzione i suoi abitanti sono chiamati
"neretini" o "neritini" dal suo nome latino "Neretum") lega la sua
importanza soprattutto al turismo e alle marine che rientrano nel suo
territorio. Sono 20 km di fascia costiera con le località di SANTA MARIA
AL BAGNO, SANTA CATERINA, SANT'ISIDORO con il Parco regionale di PORTO
SELVAGGIO e la PALUDE del CAPITANO.
Si tratta di località che godono ancora di un mare cristallino e di
bassi fondali, un vero paradiso per gli amanti del mare. Del resto c'è
chi ha perso la vita (Renata Fonte) per difendere le coste "selvagge"
dalla speculazione edilizia.
Ma Nardò è anche centro storico e... dintorni, con la presenza di
notevoli testimonianze della lavorazione della "pietra leccese" (= massi
squadrati di pietra locale, sapientemente lavorata anche oggi da
artigiani locali).
Sono presenti una serie interminabile di Chiese e se ne riportano solo alcune più significative.
La CATTEDRALE del 1090, a opera dei Benedettini con numerosi
rimaneggiamenti, ha una facciata settecentesca e all'interno arcate in
stile gotico a sinistra e romanico a destra, con affreschi che risalgono
al XIII-XV secolo e con un Crocifisso del XIII detto del "Cristo Nero",
per il colore scuro del legno di cedro.
Il SEMINARIO VESCOVILE del 1674.
Danneggiato dal terremoto del1743 fu restaurato con il vescovo
Francesco Carafa (1737-1754). e munito di un cortile e un portico che
facilitasse la comunicazione tra gli ambienti. Altri rimaneggiamenti
sulla facciata, rifatta in stile neoclassico, furono effettuati alla
metà del secolo scorso.
Il TEMPIETTO OSANNA, così chiamato per l'invocazione presente
nell'iscrizione. In "pietra leccese" e con elementi gotici, risale al
1603, ha pianta ottagonale con otto colonne e una centrale.
Il CASTELLO ACQUAVIIVA del XV secolo era caratterizzato da un
impianto quadrangolare di mura e da un profondo fossato intorno.
Rimaneggiato nel tempo si presenta oggi con una facciata decorata "a
bugnato" e ospita il Municipio di Nardò.
Una chicca per gli appassionati è la PISTA per il collaudo di
autovetture con un anello di 12 km che permette test ad altissima
velocità, grazie alla sua inclinazione. Di recente tale pista è stata
potenziata con un'altra all'interno dell'anello e sarà possibile
effettuare anche prove con la F1.
Prima di lasciare Nardò è d'obbligo gustare la cucina neretina che
si caratterizza con piatti di terra e di mare come in tutta la cucina
salentina. Verdure, legumi, orecchiette e carne di cavallo, lumache,
pesce fresco o conservato in salsa "scapece" (= mollica di pane
inzuppata d'aceto, e zafferano), dolci come il famoso "pasticciotto"
leccese, friselle, pucce, olio genuino, vino che più buono...