In località
"Monaci" è possibile esplorare le grotte d'interesse naturalistico e
culturale tra cui la Grotta di Venere. L'antro prende il nome dalle due
statuine scolpite sulla pietra in osso di cavallo e raffiguranti due
donne in gravidanza, dette appunto veneri, dea simbolo del culto della
maternità e della fertilità. Quelle di Parabitia sono veneri
particolari: le braccia infatti si riuniscono nel ventre differendo così
dalle statue del resto d'Europa.
Bello il castello aragonese di epoca
tardo medioevale. Nel corso degli anni la struttura è stata oggetto di
numerosi restauri che oggi ne lasciano poco intravedere l'aspetto
originale. Tra i palazzi civili, Palazzo veneziani, risalente alla breve
dominazione veneta del paese, Palazzo Ferrari, situato nel centro
storico di Parabitia, Palazzo Vinci, uno tra i più antichi della città e
Palazzo Castriota.
Alle porte di Parabitia si trova la basilica
dedicata alla santa protettrice della città, Santa Maria della Coltura.
Un progetto dell'architetto Napoleone Pagliarulo in stile
romantico-bizantino e gotico. All'interno la basilica custodisce un
prezioso affresco risalente al XII secolo e raffigurante la Vergine
sull'altare maggiore in stile bizantino, mentre sulla parete in fondo si
può ammirare il rosone istoriato, un Cristo Re dalla cui figura si
dipartono i dodici raggi. Nel 1999 il santuario è stato elevato a
Basilica minore da papa Giovanni Paolo II.