Torrecuso, anticamente Turris Clusii, a causa della posizione
all'interno di una vasta conca, viene fondata intorno al III secolo
a.C., probabilmente da alcuni profughi etruschi provenienti dalla città
di Chiusi.
I primi documenti storici che ne danno notizia, tuttavia, risalgono
solo al XI secolo, nel periodo dell'insediamento longobardo.
L'antico borgo si sviluppa attorno alla piazza centrale, sulla quale
si erge Palazzo Cito, storica dimora dei feudatari del luogo, ora
municipio del paese.
Il paese, che si trova all'interno del Parco Regionale del Taburno,
conta circa 3.500 abitanti, e la sua altezza varia dai 200 ai 1200 metri
sul livello del mare.
Merita una visita la Chiesa di Santa Annunziata, risalente al XIV
secolo, che contiene varie tele del 1700 e del 1800. Nella chiesa sono
conservati i resti del martire spagnolo San Vincenzo di Saragozza,
portati a Torrecuso dal marchese Carlo Andrea Caracciolo.
I resti di Ponte Manfredi, invece, risultano interessanti perché
presentano tre tipi di architettura: quella romana, quella longobarda, e
quella moderna. Il ponte, risalente agli inizi del XI secolo, viene
chiamato anche Ponte del Feniculo, dal nome dell'antica Baronia di
Tommaso de Feniculo.
L'altra denominazione, Ponte Manfredi per l'appunto, deriva dalla
divina commedia, dove Dante cita il ponte presso cui venne inumato il
corpo di Manfredi e che, secondo la descrizione del luogo sembra
corrispondere.